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Pope, Alexander.

Poeta inglese. Figlio di un ricco mercante di Londra, cattolico, frequentò il poeta W. Walsh, che divenne il critico della sua prima opera, le Pastorals (1709). Tra le sue iniziali composizioni citiamo il poemetto Windsor Forest, ispirato a Cooper's Hill di J. Denham, successione di scene descrittive e invocazioni nel solco della tradizione risalente alla quarta ecloga di Virgilio. Già prima che le Pastorals fossero pubblicate, P. aveva cominciato a lavorare al poema An Essay on Criticism (1711), in cui vengono esposti in distici epigrammatici i principali temi di critica letteraria del tempo: il valore del gusto, il rapporto tra arte e natura, il significato delle regole e l'importanza della tradizione. Successivamente P. si dedicò alla composizione del poemetto eroicomico The Rape of the Lock, ispirato alla vicenda del furto di una ciocca di capelli che lord Petre aveva reciso alla chioma di Arabella Fermor (Belinda), e scritto per riconciliare, divertendole, le due famiglie. Il poemetto, pubblicato in due canti nel 1712 e poi ampliato in cinque canti nel 1714, diventa il pretesto per mettere in scena una raffinata parodia del poema eroico, ambientata nell'età della regina Anna, sottolineando la vanità della vita mondana, attraverso la fusione di toni comici, burleschi, ironici e arguti. Nel 1713 P. cominciò la traduzione in distici eroici dell'Iliade di Omero, uscita in sei volumi tra il 1715 e il 1720. La sua traduzione non è una versione fedele, ma piuttosto una parafrasi poetica scritta con un linguaggio magniloquente nell'intento di nobilitare gli aspetti rustici dell'originale, sottolineandone il carattere eroico. Lo stesso stile epico elaborato per la traduzione dell'Iliade si ritrova anche nella traduzione dell'Odissea (apparsa in cinque volumi pubblicati tra il 1725 e il 1726). Nel 1717 era uscita intanto una prima edizione di Works, raccolta di composizioni poetiche contenente, tra le altre, due componimenti d'ispirazione più intima, insolita per P.: Elegy to the Memory of an Unfortunate Lady e l'epistola Eloisa to Abelard. Il primo è un poemetto melodrammatico rivolto a una sfortunata dama di grande bellezza e nobiltà suicidatasi per amore. La seconda, sul modello delle epistole eroiche di Ovidio, lontana da toni melodrammatici, riesce a tratteggiare con l'andamento dei distici una situazione psicologica e l'altalenante andamento degli stati d'animo. Nel 1728 P. pubblicò The Dunciad, poema eroicomico, indirizzato contro un certo genere di letterati pedanti e sciocchi. Il poema successivo, An Essay on Man (1733-34), si compone di quattro epistole indirizzate a Henry St. John, visconte di Bolingbroke. Più che nei concetti espressi, in buona parte luoghi comuni del pensiero settecentesco, il valore letterario dell'opera sta nell'arguzia e nella scioltezza dei distici, ricchi di epigrammi. Tra le altre opere: quattro saggi in versi, Moral Essays, in Four Epistles to Several Persons (1731-35), di tono satirico più che didattico; il primo è incentrato sulla conoscenza e il carattere degli uomini, il secondo sul carattere delle donne, il terzo e il quarto sull'uso delle ricchezze. Una quinta epistola poetica a sé stante, To Mr. Addison, Occasioned by His Dialogues on Medal (1715), propone una riflessione sull'opera devastatrice del tempo e l'utilità delle medaglie per preservare dall'oblio. Infine, le Imitations of Horace (1733-38), parafrasi di satire ed epistole di Orazio, in cui l'autore trova un giusto equilibrio tra satira e riflessione morale (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744).